Storia

Storia Parrocchia Immacolata Concezione

Taverna Noce – Volla

“Regno delle due Sicilie addì tredici ottobre milleottocentoventuno.

Ferdinando Primo per la grazia di Dio Re del Regno delle due Sicilie Re di Gerusalemme, Infante di Spagna, duca di Parma, Pianura, gran Principe ereditario della Toscana. …”

Con queste parole inizia il testamento del “Reverendo Sig. D. Antonio Riccardo figlio del fu Silvestro, sacerdote domiciliato in Ponticelli strada Chiesa senza numero e propriamente nel secondo piano nella casa degli eredi del fu Gioacchino Fuo(a)rtes … “.

E’ questo il documento con il quale inizia la storia della Parrocchia Immacolata Concezione a Taverna Noce di Volla. Il Reverendo Antonio Riccardo “ …Di vantaggio dichiaro di prendere tra gli altri beni moggia sette di territori paludosi siti in parti neura del Comune di S. Sebastiano luogo detto Sepone dal quale si trae la rendita di … ducati centootto siano perspectivamente addetti alla fondazione, mantenimento di una cappellania giornaliera che intendo istituire di una messa al giorno secondo la mia intenzione … nei soli giorni festivi in cui vi è l’ obbligo di ascoltare la messa che sarà celebrata nella mia cappella sita al luogo detto Taverna della Noce. Questa cappellania come sopra ho istituito dovrà essere perpetua al mondo durante, …”.

In questa piccola chiesa si celebrò la Santa Messa per alcuni decenni; era situata, e la struttura lo è tuttora, nella via ex Filichito, l’attuale via Roma,121 accanto al Sale e Tabacchi del sig. Palumbo Igino.

Constava di una piccola sacrestia che aveva l’ accesso nella “curtina” retrostante e di una piccola sala con il soffitto a cupola dove si celebravano le Sante Messe. In questa cappella vi erano cinque altari ricchi di mosaici di marmo, su ognuno vi era una statua: il Sacro cuore di Gesù, Sant’ Anna, San Michele Arcangelo, San Francesco, mentre quello centrale era destinato alla celebrazione eucaristica. Attualmente la vecchia cappella è tenuta in affitto da una signora del luogo (Maria ‘a Sarnatara) e conserva ancora, bene o male, la struttura di un tempo.

La messa veniva celebrata ogni domenica da un prete diverso della Chiesa “Maria Santissima della Neve” di Ponticelli. La popolazione della zona aumentava e perciò si rese necessaria la costruzione di una nuova chiesa che venne edificata a pochissimi metri di distanza, dove sorge tutt’ ora, in un terreno situato nel comune di Napoli. Le risorse finanziarie erano pochissime e i contadini, come loro stessi hanno raccontato, si resero disponibili in ogni modo: la domenica mattina presto andavano a “caricare le pietre” con le loro “carrette” e se tardavano il parroco li aspettava per la celebrazione della Santa Messa; nei pochi momenti liberi si dedicavano anche ai lavori di muratura e, in seguito, di imbiancatura; le loro offerte, come quelle di tutti gli altri abitanti della zona, furono essenziali per la costruzione nel suo complesso.

La Chiesa cominciò a funzionare nel 1926 e ne prese il canonico possesso Don Aprea. Era ad una sola navata e in essa furono posti i cinque altari della vecchia Cappella, due confessionali di legno, il battistero di marmo, un pulpito e man mano fu comprato anche l’ harmonium.

Le sedie erano impagliate e su di esse a sinistra si sedevano gli uomini, a destra le donne con il capo coperto da un velo bianco se erano signorine e nero se erano sposate.

La sagrestia era situata sulla sinistra dell’ altare sopra la quale vi era l’ alloggio del parroco; a destra vi era la casa canonica alla quale si accedeva dalla via provinciale e dalla chiesa: constava di un pianterreno con tre vani e di altri tre vani sovrastanti dove alloggiavano alcune suore che curavano anche un asilo frequentato da cinquanta bambini. Detto asilo era a totale carico delle spese parrocchiali ed era messo in comunicazione alla casa canonica da un piccolo appezzamento di terreno.

Il cinque aprile 1937 il parroco Don Mario Coppola prese il canonico possesso della “vicaria curata dell’Immacolata Concezione in Taverna delle Noci in Ponticelli”.

La chiesa allora era in via di ampliamento, indispensabile per il continuo aumento della popolazione: gli altari sarebbero diventati sette mentre la chiesa non sarebbe più stata formata dalla sola navata centrale ma anche da quattro cupole, una grande centrale, dove venne posto l’ altare maggiore, e altre tre più piccole che la circondavano. Una volta completata, sull’ altare maggiore venne posta la statua dell’ Immacolata Concezione.

Don Mario Coppola, anche con l’ aiuto delle suore, diede vita a varie attività all’ interno della parrocchia: oltre all’ asilo, la primina e al catechismo per la Prima Comunione e per la Cresima vi erano varie celebrazioni che scandivano l’anno liturgico e solare. L’ otto di dicembre si faceva il “volo dell’ angelo” per ricordare l’ annuncio fatto dall’ Arcangelo Gabriele a Maria; gli abitanti del luogo nel periodo natalizio portavano in scena “La cantata dei pastori” mentre i giovani nel periodo pasquale rappresentavano la Passione di Cristo.

Venne fondato anche a Volla il gruppo de “ Le figlie di Maria” cui facevano parte tante donne che indossavano una divisa composta da gonna blu a pieghe, camicia bianca e foulard bianco in testa.

Non mancavano le processioni in vari periodi dell’anno.

Veniva organizzata anche la festa del paese, celebrata l’ ultima domenica di settembre e la prima di ottobre nello spazio antistante la Chiesa. Le suore preparavano con gli alunni una semplice manifestazione recitata e cantata che veniva rappresentata sul palco dove sorgeva l’ ex salone di “’Ngiulillo ‘o barbier”.

Preparavano anche dolci che poi vendevano per la raccolta dei soldi che servivano per i festeggiamenti della “Fiera delle Sporte” (‘a llummata, ’o cuncertino, i diplomi …).

Don Mario Coppola si prodigò molto per migliorare le condizioni di vita dei vollesi che fino al 1953 furono cittadini di San Sebastiano al Vesuvio, ma in seguito ad elezioni volute dal popolo, Volla riuscì ad ottenere la tanto agognata autonomia e questo fu ottenuto sicuramente anche grazie al contributo di Don Mario Coppola. In sagrestia allora c’ era una figura diventata quasi storica entrata nella memoria di tutti “Gesumenella”, Gelsomina una simpatica vecchietta bassa, magra e molto arzilla che oltre alle pulizie provvedeva anche a suonare le campane per ogni evento e per scandire le ore. Dopo la morte di Monsignor Mario Coppola, il 10 giugno 1968, prese il canonico possesso della Chiesa il sacerdote Mosca Ezio.

La Chiesa fu ampliata e, anche con le offerte dei fedeli, vennero eseguiti dei nuovi lavori che la modificarono di molto. Infatti, dopo il completamento, non ebbe più l’ aspetto di un tempo ma acquistò delle sembianze decisamente moderne: gli antichi altari furono tolti così come l’ altare maggiore, il pulpito, il battistero e persino il pavimento di marmo. Al posto dell’ altare maggiore fu eretto un monumento in pietra lavica sul quale ergeva un crocefisso; le statue vennero posizionate su basi di muratura rivestite di marmo ruvido. I vollesi non gradirono questo “restauro”. Oggi la Chiesa, in linea di massima si presenta ancora così. Gli antichi marmi, gli angeli dell’ altare maggiore e altre suppellettili sono state donate alle chiese dei dintorni che ne hanno fatto richiesta per lavori di restauro.

Il 21 dicembre 1970 Don Ezio Mosca rinunciò al Beneficio Parrocchiale dell’ Immacolata a Taverna della Noce e il 5 marzo 1971 nella sagrestia della stessa Parrocchia venne firmato il verbale di riconsegna.

Gli successe Don Vittorio Sannino tuttora parroco della chiesa.

Don Vittorio ha reso la vita parrocchiale intensa e ricca di attività. Molti sono i cammini di fede da lui proposti e organizzati: il cammino neocatecumenale (che conta ben venti comunità di cui fanno parte circa un migliaio di persone); la GIFRA (Gioventù Francescana); l’O.F.S. (Ordine Secolare Francescano); il gruppo di spiritualità familiare; gli Araldini; la CARITAS (con volontari che accudiscono gli anziani, i malati, i portatori di handicap, i bambini socialmente svantaggiati e volontari che attivano centri di ascolto). Vengono organizzati incontri di preghiera con i giovani, corsi di formazione catechistica per i sacramenti del battesimo, prima comunione, cresima, matrimonio.

Da qualche anno don Vittorio ha fatto reincontrare “Le figlie di Maria” che hanno riscoperto il piacere di pregare insieme e l’ importanza di incontrarsi periodicamente.

Grazie a questi cammini di fede sono stati chiamati alla vita sacerdotale, monacale e missionaria giovani e famiglie (tra cui Enzo e Grazia Trematerra che con i loro sette figli svolgono la loro opera missionaria in Austria).

Don Vittorio ha fatto riscoprire ai fedeli il valore della processione e del pellegrinaggio; ha reso viva ogni ricorrenza e festività religiosa con solenni celebrazioni ( Carnevale, Sacre Ceneri, Domenica delle Palme, Triduo Pasquale, Pasqua, Corpus Domini,festa dell’ Immacolata Concezione, Avvento, Natale); ha concretizzato l’ evangelizzazione portandola non solo per le vie del paese, nelle famiglie ma anche nel carcere.

Gli spazi e i locali di cui la chiesa disponeva risultavano insufficienti alle esigenze della popolazione e della vita parrocchiale così si è pensato di acquistare, con le offerte dei fedeli, un terreno retrostante la parrocchia dove sono sorti un campetto di calcio, ritrovo per molti ragazzi, una collinetta artificiale sormontata dalla statua dell’ Immacolata Concezione, alla quale si accede attraverso una piccola scaletta in tufo; aiuole e viali che un po’ per volta si stanno riempiendo di alberi e piante; un parcheggio; una tendostruttura che riesce ad accogliere un migliaio di persone; una struttura in legno che funge da Cenacolo.

In tutta l’ area nel periodo natalizio, per vari anni,è stato allestito il presepe vivente visitato sempre da molta gente che oggi viene realizzato nell’ oratorio nel parco CONACAL.

Si sta cercando anche di rioccupare l’antica “cappellania” per adibirla a cappella per l’adorazione eucaristica.

Interventi di ristrutturazione sono stati effettuati nei locali della parrocchia sia per metterli in sicurezza, sia per facilitarne la fruizione da parte delle persone diversamente abili ma soprattutto per svolgere l’ attività catechistica.

La ricerca di spazi e l’ intento di fare della parrocchia un solo popolo unito e collaborativo, ha portato Don Vittorio a chiedere, con forza e convinzione, al comune di Napoli di prendere in gestione i locali di una scuola dell’ infanzia nel parco CONACAL, totalmente distrutti da atti vandalici. Oggi questi locali, completamente ristrutturati, ospitano un salone per la celebrazione della Santa Messa e un oratorio che ferve di attività catechistiche, di accoglienza, di intrattenimento, di ascolto, di supporto scolastico: attività portate avanti da tanti fratelli appartenenti ai vari gruppi parrocchiali a favore di bambini, giovani, anziani, di tante persone bisognose d’ amore.

Molti seminaristi, sacerdoti giovani e non, italiani ed extracomunitari, nel corso degli anni hanno affiancato e rafforzato l’ opera di don Vittorio che per un tempo ha svolto anche il servizio di decano e di Vicario Episcopale.

Vengono organizzate commedie e spettacoli a scopo di beneficenza che vedono come protagonisti attivi non solo i giovani dei vari gruppi parrocchiali ma anche persone di una “certa età” e persino i seminaristi e sacerdoti ospiti di questa parrocchia.

Ma la storia della chiesa Immacolata Concezione a Taverna Noce non finisce qui ha di certo un futuro di fede lungo e assicurato.